Gli Archivi Farabola
L'archivio storico, e cioè la classificazione e la gestione organizzata delle immagini, ha preso spunto, all'inizio degli anni Cinquanta,
dell'esigenza di ordinare le foto che rimanevano in agenzia perché invendute.
Poi qualche giornale ha cominciato a richiedere foto di personaggi o eventi realizzati in precedenza.
Si è visto che era utile avere le foto in ordine per poterle ritrovare facilmente.
In occasione del ventesimo anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale, nel 1960, è iniziato l'interesse della stampa per le
immagini del fascismo e della guerra.
In seguito, visto l'interesse del mercato, l'archivio è stato integrato da acquisizioni di materiale proveniente da altri archivi.
Prima acquisizione importante è stata l'archivio dell'Agenzia VEDO di Adolfo Porry Pastorel, avvenuta a metà degli anni '50.
Nel 1960, in occasione del 20º anniversario della dichiarazione di guerra, sono state acquisite foto della seconda guerra mondiale
da agenzie straniere e sono stati realizzati servizi fotografici che sono stati pubblicati sui principali settimanali italiani.
L'iniziativa ottenne molto successo, spinse ad arricchire l'archivio storico. Sono state acquistate immagini delle due guerre mondiali
dall'archivio dell'Imperal War Museum di Londra. Era il primo materiale fotografico della seconda guerra mondiale a essere importato in Italia.
Comprendeva le riprese aeree della RAF con le città bombardate. A Berlino è stato realizzato invece uno scambio fra foto italiane del
fascismo e foto tedesche del nazismo.
Così sono state acquisite le foto di Hitler scattate da Heinrich Hoffmann, foto di Manfred von Richthofen (il "Barone Rosso"), di Goering,
la storia dell'inflazione della repubblica di Weimar e altre foto di grande interesse storico.
La creazione e lo sviluppo dell'archivio storico è stata in gran parte curata da Alberto Crivelli, collaboratore dell'agenzia e direttore
della stessa dalla morte di Tullio Farabola sino al 1990.
L'archivio "Farabola", assieme agli altri archivi integrati nel corso degli anni, è tuttora in fase di digitalizzazione continua.
Il nostro lavoro è rivolto alla sua conservazione ed al miglioramento della consultazione, oltre naturalmente al restauro delle immagini.